La censura che in Cina ha cercato di limitare la libertà su internet rappresenta una questione tutt’altro che irrilevante, perché riguarda un argomento fortemente sentito. Nuovi sviluppi si sono avuti sulla questione. Quindici intellettuali si sono uniti per un obiettivo importante.
Hanno infatti elaborato una vera e propria Dichiarazione per i Diritti umani in rete contro la censura delle autorità cinesi. Elemento centrale che sta a fondamento della Dichiarazione è il concetto secondo il quale la libertà di parola su internet va incoraggiata, nutrita e tollerata. Il giorno scelto per la diffusione del manifesto non è stato individuato a caso.
E’ stato scelto infatti nel giorno del novantottesimo anniversario della rivolta di Wuchang, che ha segnato l’affermarsi della Repubblica cinese. Il tutto per ricordare l’insurrezione dei patrioti contro una dinastia intollerante e oppressiva. Gli autori della Dichiarazione sono avvocati che si sono occupati di difendere le minoranze religiose perseguitate, professori universitari e persone che si battono attivamente per la causa dei diritti umani.
La Dichiarazione insiste sull’importanza del riconoscimento della libertà di parola, ma anche sulla possibilità che sul web venga garantito il diritto all’anonimato. Inoltre secondo gli autori del documento gli internauti non dovrebbero essere perseguitati da autorità che manifestino la loro azione al di fuori della legge.
La dichiarazione rappresenta un elemento significativo nella lotta contro la censura che nel Paese è molto forte e impedisce l’accesso a servizi come Facebook, Twitter e YouTube per il timore che questi spazi internet possano essere usate per fini politici. Tra l’altro ogni sito dedicato all’affermazione dei diritti umani e delle minoranze in Cina viene aspramente censurato.
I commenti sono chiusi.