La questione che riguarda internet, i suoi contenuti, le sue informazioni in rapporto alla censura è una delle più complesse e più delicate degli ultimi tempi. Il web si caratterizza proprio per il fatto di essere uno spazio libero di espressione ed è difficile stabilire un adeguato confine tra libertà di pensiero e contenuti da censurare in nome di principi che dovrebbero essere condivisi da tutti. In ogni caso il problema si era fatto sentire in maniera più pressante in seguito alla proposta da parte del senatore D’Alia che voleva introdurre l’articolo 60 nel ddl 2180.
L’emendamento intendeva proporre di oscurare i siti nei quali si sarebbe commesso il reato di apologia o si sarebbe realizzata l’istigazione a delinquere. L’oscuramente sarebbe potuto avvenire senza l’intervento delle competenti autorità giudiziarie. La proposta del senatore D’Alia ora è stata abrogata. In particolare si è arrivati a questo risultato per mezzo del lavoro svolto da Roberto Cassinelli e da Barbara Mannucci.
Questi ultimi hanno presentato tre emendamenti contro l’articolo 60, per arrivare alla sua soppressione con la terza versione che chiedeva espressamente l’eliminazione dell’articolo della legge in questione. Il successo riportato da Cassinelli e dalla sua collega ha segnato anche la nascita dell’Intergruppo Parlamentare 2.0, che si pone l’obiettivo di realizzare un confronto sempre più carico di significati tra politica, imprese e cittadini.
L’argomento di questo confronto sarà proprio il web 2.0, che con tutti suoi servizi offerti può essere utilizzato al meglio per il bene collettivo. D’altronde la censura in se stessa non offre spiragli per un continuo miglioramento e una continua crescita delle potenzialità della rete per lo sviluppo dell’interà comunità.
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