In occasione dell’Intel Developer Forum 2010, in corso di svolgimento a San Francisco, l’amministratore delegato Paul Otellini ha presentato la nuova architettura per microprocessori chiamata Sandy Bridge. Utilizzando sempre un processo costruttivo a 32 nanometri, saranno prodotti processori basati su una nuova architettura che sotituirà le precedenti Nehalem e Westmere, sia su personal computer di tipo desktop che sui notebook. Praticamente da questa nuova architettura, nascerà la seconda generazione dei processori Core.
Sandy Bridge prevede l’integrazione del controller della memoria all’interno del processore. La stessa CPU inoltre, condividerà con la Graphics Processing Unit alcune risorse, quali ad esempio la cache, al fine di aumentare notevolmente le prestazioni senza dover necessariamente rinunciare al risparmio energetico. Sarà inoltre applicata la nuova tecnologia Advanced Vector Extensions che, insieme ad un nuovo set di istruzioni da 256 bit, migliorerà l’esecuzione di applicazioni in virgola mobile.
Presente inoltre anche la tecnologia Turbo Boost, la quale si occupa di gestire in maniera dinamica l’assegnazione delle risorse ai diversi core, ottimizzando in tal modo consumi e prestazioni. I primi processori dual core e quad core arriveranno a partire dall’anno prossimo, ma non sono state ancora diffuse informazioni inerenti ai prezzi.
Otellini ha spiegato che la società ha intenzione di inserirsi anche in altri settori, un’affermazione che ha sorpreso poco gli esperti di Information Technology, soprattutto dopo le recenti acquisizioni di McAfee e della divisione wireless di Infineon.