Finalmente qualcosa si muove nell’ambito dell’odiosa controversia riguardo la legittimità dei produttori di PC di poter infilare nelle proprie macchine quello che più gli aggrada senza tener conto delle esigenze del consumatore.
Ultimamente la rivolta degli utenti finali si è fatta sentire più forte e consistente, soprattutto da quando si sono trovati davanti alla possibilità di scegliere tra un Vista preinstallato o un Vista preinstallato. La manovra commerciale ha fatto innervosire non pochi consumatori che, com’è giusto che sia, gradirebbero decidere liberamente e senza vincoli di sorta cosa far girare sul proprio computer, soprattutto senza pagare del software mai richiesto e che non si utilizzerà.
Quello che si chiede ad un produttore di PC è semplice: che faccia il suo lavoro, ovvero, che venda PC e non software.
Un Giudice di Pace di Firenze fortunatamente sembra pensarla allo stesso modo. Il dr Alberto Lo Tufo, infatti, ha accolto la richiesta di Marco Pieraccioli, difeso dagli avvocati dell’ADUC Anna Maria Fasulo e Claudia Moretti, sentenziando il rimborso del costo di un sistema operativo Windows preinstallato in un notebook Compaq. L’HP, titolare del marchio Compaq, si era difesa affermando che il software, per una serie di problemi commerciali, era inscindibile dalla macchina. Ma questa versione del Golia di turno non ha convinto molto il giudice fiorentino che si è soffermato su 4 punti in particolare:
1. “non appare credibile che il testo delle condizioni di contratto EULA non sia conosciuto dalla HP essendo verosimile che esso sia il frutto di accordi commerciali intercorsi tra le due società (HP e Microsoft). In ogni caso deve ritenersi da HP accettato e fatto proprio nel momento stesso in cui lo ha installato sul suo hardware offrendo poi in vendita il prodotto finale”;
2. il contratto di licenza d’uso e’ vincolante anche per il produttore del PC e prevede un rimborso;
3. “Ritiene il giudicante che detta clausola non avrebbe senso se non in quanto stabilisca il diritto al rimborso, altrimenti sarebbe stato del tutto inutile parlarne…”. “Sarebbe davvero singolare che il produttore invitasse il compratore a domandare informazioni sul rimborso per rispondergli che non e’ previsto”;
4. il riconoscimento della necessita’ del consenso dell’acquirente sull’alternativa tra rimborso totale del prodotto e rimborso della sola licenza non voluta.
Davvero un precedente importante per le migliaia di persone che hanno già fatto ricorsi simili o che si apprestano a richiedere un rimborso del Sistema Operativo.
Il comunicato dell’ADUC si chiude con queste parole che vale la pena riportare
Il giudice ha affermato che sul mercato possono esistere anche vasi portafiori vuoti, da riempire poi con cio’ che l’acquirente preferisce. Cioe’ che il mercato e’ libero non solo per produttori e venditori, ma anche e soprattutto per i consumatori.
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