Il Go, l’unico gioco in cui gli esseri umani sono molto più bravi dei computer

scacchiera del Go

Quando dieci anni fa Deep Blue sconfisse Kasparov, tutti quanti spolverarono Terminator e il terrore delle macchine che si ribellano contro gli esseri umani. Al giorno d’oggi i computer sono più bravi di noi a Poker, a Monopoli, Risiko… e noi non possiamo sfidare il loro potere di calcolo. Purtroppo l’originalità e l’inventiva, quando tutto è in mano al caso o quando le scelte sono troppo poche, non possono sconfiggere una tattica basata sulla memoria perfetta e la forza bruta matematica, che può scegliere fra migliaia di mosse quella che offre il risultato migliore usando la statistica. Però, tutto il castello di carte dell’apparente intelligenza delle macchine moderne crolla di fronte all’antico gioco cinese conosciuto come Go.
Questo gioco da tavolo è antichissimo, le sue origini perse nella leggenda, ed è diffuso in tutto l’estremo oriente. Offre stimoli continui ai suoi adepti, e forse gli esseri umani sono molto più bravi delle CPU in esso perchè assomiglia più all’arte che alla matematica.
La scacchiera del Go è formata da 19 linee verticali ed altrettante orizzontali, che formano 361 intersezioni. I giocatori hanno delle pedine, bianche e nere, che si alternano a posizionare su questi “crocevia”. L’obiettivo del gioco è il controllo del maggior numero di intersezioni libere al termine della partita. Bisogna creare un territorio più grande di quello dell’avversario, circondando le sue pedine e prevedendo la direzione che la partita sta prendendo. Un vecchio detto cinese sostiene che non ci sono mai state due partite uguali, ed effettivamente ci sono più posizionamenti possibili che particelle nell’universo. Un adolescente che ha familiarità con le regole e le tattiche del Go può battere qualsiasi computer. Infatti i computer sono privi delle facoltà che rendono bravo un giocatore di Go: intuito, carattere, pianificazione e capacità di “leggere“ gli schemi emergenti. I computer non sanno creare una storia partendo dai dati grezzi, e la statistica non aiuta a comprendere i sentieri che i cervelli umani sono in grado di scegliere. Sono state spese cifre da capogiro, ed esiste un premio di un milione di dollari per chi riuscirà a sviluppare un programma in grado di sconfiggere un bravo giocatore di Go. Finora non si è arrivati da nessuna parte. Si può quasi dire che il primo computer che saprà giocare a questo antico passatempo cinese sarà il primo computer che si potrà definire un’intelligenza artificiale. Personalmente, io vi consiglio di prendere in mano questo gioco ed allenarvi per far vedere a “mr. Silicio” cosa è capace di fare una semplice scimmia senza peli.

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