Prosegue la vita open source di webOS, sistema operativo di HP che recentemente ha rilasciato la propria roadmap e che passa adesso dal rilascio del codice sorgente di Isis, piattaforma browser embeddata nel sistema operativo e del relativo motore di rendering basato su QtWebKit, disponibili sotto licenza Apache. Come spiegano gli sviluppatori di HP, la scelta di utilizzare QtWebKit è stata dettata dalla volontà di migliorare la compatibilità dell’intero sistema operativo nei confronti delle ultime tecnologie legate agli standard Web odierni.
L’obbiettivo è quello di avere un browser che sia pienamente compatibile con HTML5 e CSS3, una piattaforma in grado di garantire a webOS tutte le armi necessarie ad affrontare la concorrenza, l’adozione della soluzione ha pertanto permesso di migliorare le prestazioni di Isis. Secondo i primi test effettuati pare infatti che Isis sia in grado di competere con i migliori borwser in circolazione nonostante la giovinezza di tutto l’intero progetto.
La presenza di una serie di API permettono inoltre di realizzare componenti aggiuntivi utili per estendere le funzionalità di base del browser, il quale risulta essere privo ad esempio del Flash Player, ma che potrebbe presto utilizzarne un’apposita edizione realizzata per webOS per riprodurre nuove tipologie di contenuti multimediali online. Dopo tutto il mondo dell’open source non si è mai fermato davanti a semplici difficoltà di questo tipo, il rilascio del codice dovrebbe garantire a breve nuove migliorie.
Come accennato in apertura Isis segue di poco il lancio di Enyo, motore java che costituirà la base di Open WebOS, questi rilasci non solo offrono materiale e linfa a tutti gli sviluppatori che hanno abbracciato la causa webOS, ma soprattutto ha offerto una nuova chanches a webOS stesso permettendo ad HP di portare avanti il progetto bruscamente interrotto quasi un anno fa e portare allo stadio finale un sistema operativo in grado di fare concorrenza ai vari iOS, Android, Windows Phone.