Il Brasile banna Counter-Strike e Everquest

everquestIl Brasile è sul piede di guerra contro due videogiochi che inviterebbero gli utenti alla violenza e ne danneggerebbero la salute.
Stiamo parlando di Counter-Strike ed Everquest, che dal 17 gennaio sono stati banditi dalla vendita, dopo che nello scorso ottobre la corte federale brasiliana aveva stabilito che i giochi fossero “un attacco allo stato democratico” e “incoraggiassero le persone a sovvertire l’ordine pubblico”. Boooom!

Ok, Counter-Strike è uno sparatutto ma la sentenza mi pare un tantino eccessiva nonché ridicola dato che tutto deriva dal fatto che include un livello ambientato in uno slum di Rio de Janerio in cui i giocatori possono scegliere se fare parte di una gang che rapisce tre rappresentanti delle Nazioni Unite oppure far parte della polizia.
Il distributore del gioco, la Valve Corporation, in realtà non ha nulla a che fare con quel livello perché non è parte del gioco originale ma una mod creata da un utente che non ha collegamenti con la compagnia.
Il motivo per il ban di Everquest invece è che agli ufficiali brasiliani non va che i giocatori possano scegliere di impersonificare sia creature buone sia cattive.
Bah, che dire?

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