Nel corso degli anni si sono succeduti diversi studi statistici orientati a capire come viene utilizzata la banda a disposizione per il collegamento ad Internet; differenti parametri di valutazione e/o differenti enti e/o aziende hanno sempre dato risultati anche molto diversi tra loro. Uno degli ultimi, a cura della discussa azienda Sandvine Incorporated è riportato nella figura qui sopra e dice che il 61% del traffico in upstream della Rete è per il P2P. Sarà vero?
Nel link che vi ho indicato precedentemente si fa riferimento a Comcast, azienda che ha avuto un comportamento a dir poco scorretto nei confronti dei suoi clienti, non informandoli dell’applicazione di filtri anti P2P; indovinate un po’ a chi si è rivolto l’ISP statunitense per fare ciò? Si si, proprio a Sandvine.
A questo punto, non credo di essere troppo maligno se penso che la società abbia un (evidente) interesse nel diffondere determinati risultati, visto che essa stessa vende prodotti destinati al traffic shaping.
Che fare, ci dobbiamo, o meglio, ci possiamo fidare di questi risultati?