Uno studio medico canadese ha rivelato ciò che qualcuno di voi forse stava aspettando da tempo e che potrà usare come alibi per le sue ore spese a giocare ai videogiochi.
Un professore della Simon Fraser University sta studiando il motivo per cui le persone che soffrono di un forte dolore trovino più sollievo nei videogames piuttosto che nei trattamenti a base di medicine.
Esatto, pare proprio che una mezz’oretta di gioco faccia passare il dolore cronico molto di più di un antidolorifico.
Se ci pensate non è così sbalorditivo, il dolore infatti viene percepito da una persona grazie a ricettori presenti nel sistema nervoso che segnalano al nostro cervello una situazione anomala per renderci vigili sul problema in atto, una distrazione quindi può distogliere l’attenzione del cercello dal dolore. Pensate anche a quando si sta male psicologicamente e si cercano distrazioni per non pensare più a quel male, il dolore fisico funziona un po’ allo stesso modo.
La direttrice dell’università dice che c’è una grande richiesta per questo tipo di terapia, e sta lei stessa collaborando con dottori per capire come le terapie basate sui mondi virtuali possano dare alle persone modi per monitorare il dolore e per acquisire un controllo sulla loro sofferenza mentre aspettano i trattamenti medici.
I loro studi hanno rivelato come i soggetti che sono distratti da un’immersione in un mondo virtuale, come può essere ad esempio un gioco 3D, riportano meno dolore rispetto a quelli curati da una classica terapia a base di medicine.
Lo scopo di questi studi è trovare nuovi modi per usare le tecnologie basate sul computer per aiutare le persone a migliorare la loro salute.
Dopo il fitness con il Wii nelle palestre chissà quali nuove strade si apriranno con studi di questo tipo, inoltre abbiamo già avuto modo di leggere come la medicina stia entrando sempre di più nelle frontiere di internet.