Haiku: la versione open source di BeOS

[galleria id=”267″]Haiku è l’implementazione open source di uno splendido sistema operativo, purtroppo ormai defunto, chiamato BeOS. BeOS era un sistema operativo inizialmente pensato per girare su un hardware proprietario chiamato BeBox, dotato di processori Hobbit della AT&T, che abbracciò poi l’architettura PowerPC usata al tempo anche da Apple e, più di recente, fu portato su processori x86. Nacque da un ex dipendente di Apple, Jean-Louis Gassé e fu pensato fin dall’inizio per garantire ottime prestazioni, sfruttando le tecnologie più moderne e performanti, mantenendo comunque una grande facilità d’uso.

Purtroppo, nonostante le buone premesse (di fatto tutte poi realizzatesi), BeOS non ha avuto molta fortuna. La società originale è fallità e il sistema è passato inizialmente in mano di Zeta, cambiando nome ed è stato successivaente acquistato da Palm, che non ne ha purtroppo fatto nulla. C’è stato anche un momento in cui Apple, dovendo rinnovare il proprio ormai vetusto sistema operativo, aveva valutato l’opportunità di acquistare BeOS e la società Be, Inc, ma la scelta, come molti di noi sanno, è alla fine ricaduta sulla NeXT di Steve Jobs (anche lui, all’epoca, non più dipendente di Apple), col sistema operativo NeXTSTEP, che ha costituito quindi le basi del moderno Mac OS X.

 
Haiku è un progetto indipendente nato diversi anni fa, con lo scopo di ottenere una compatibilità binaria totale con l’ultima versione di BeOS rilasciata al pubblico, reimplementandolo un pezzo alla volta, grazie alla struttura modulare del sistema, in maniera totalmente open source e col tempo si è evoluto fino a integrare ulteriori elementi di modernità al progetto originale. Verso la fine dell’anno scorso è stata rilasciata al pubblico la versione R1 alpha 1 che, pur essendo una versione di prova, mostrava già le incredibili caratteristiche del sistema.

 
In questi giorni è stata rilasciata l’attesissima alpha 2 del sistema e, pur essendo ancora non destinata al grande pubblico, rilasciata principalmente per dare modo a sviluppatori esterni di realizzare programmi per questo sistema, ne conferma le ottime doti. Una volta scaricato Haiku, è possibile testarlo senza mettere a rischio il proprio sistema, installandolo in una macchina virtuale (usando ad esempio l’ottimo progetto open source VirtualBox) o magari su una chiavetta USB da 1 Gb, in modo da poter apprezzare la grande efficienza (è scattante anche su computer non recenti) di questo sistema operativo non UNIX, ma comunque conforme allo standard POSIX (e che quindi risulterà comunque familiare per gli uenti di Linux e Mac OS X).

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