In informatica con il termine inglese di Cloud Computing si indicano un insieme di tecnologie che permettono sia di memorizzare/archiviare dati che di elaborarli (con CPU o software) mediante risorse distribuite in remoto su una rete [Wikipedia]. Iniziare con un po di accademia non fa mai male soprattutto se serve a chiarire quelli che sono i concetti base su cui andremo a parlare. Cloud Computing non è una moda recente, è una esigenza sentita ormai da molti anni, a partire dalle grandi aziende certo ma sempre più di pubblica utilità grazie alle nuove tecnologie di comunicazione e di conseguenza nuovi device che la sfruttano in maniera appropriata.
Cloud Computing: perchè?
Definire quelle che possono essere le esigenze che spingono privati e aziende all’utilizzo di serivizi “sulla nuvola” non è semplice, di certo l’esigenza comune a tutti è quella di risparmiare. Risparmio in termini di costi di gestione e di storage (aziende principalmente), risparmio proprio in acquisto di spazio, perché portarmi dietro una chiavetta USB da 4GB quando posso avere molto più spazio in Cloud ed accedervi da Smartphone/Tablet/Computer da qualsiasi parte io sia?
Non facciamo l’errore di considerare il cloud come un Hard Disk esterno remoto solamente, di certo lo storage rappresenta il primo tassello di una serie di servizi che il Cloud Computing sarà in grado di offrire.
Dropbox
Uno dei primi servizi che hanno contribuito a sdoganare il concetto di Cloud Computing è senza dubbio Dropbox; di base il servizio offre dello storage sulla nuvola in tre modalità distinte: gratuitamente spazio in rete fino a 2GB, Pro50 (fino a 50GB per 9,99 dollari al mese), Pro 100 (100GB per 19,99 dollari mese). La funzionalità principale di Dropbox è quella di permettere sia accesso web che accesso da apposite applicazioni per PC, Mac e Linux oltre che da tutte le maggiori piattaforme mobile, consentendo in questo modo totale e costante accesso ai propri dati. Uno speciale sistema di referral permette di accrescere il proprio spazio in cloud, in dettaglio 250MB per ogni amico che riusciamo a far iscrivere. Se non avete un account Dropbox è proprio il caso di farne uno!
Windows Live Skydrive
Tra i grandi player che offrono servizi di Cloud Computing, Microsoft è presente col proprio Windows Live Skydrive, piattaforma di storage e di lavoro in Cloud che consente, ad esempio, la modifica dei file del pacchetto di Office anche senza avere il software installato su PC. 25 i GB disponibili gratuitamente su Skydrive, ideale per i documenti abbiamo detto, ma anche per l’archiviazione di foto e video con possibilità di condivisione con la propria rete di contatti Windows Live. Anche Skydrive permette l’accesso sia web che da apposita applicazione (Skydrive Explorer) disponibile solo su PC e Windows Phone 7. L’iscrizione è gratuita previa la creazione di un Windows Live ID.
Amazon Elastic Compute Cloud (EC2)
Da sempre presente nel settore del Cloud Computing c’è Amazon, società che di certo è nota per il proprio store online sebbene poco attiva in Italia, Amazon Elastic Compute Cloud è un servizio che mette sulla nuvola “potenza di calcolo” configurabile da un pannello web a disposizione del cliente e altamente funzionale. In pratica EC2 è in grado di offrire sempre la necessaria potenza (sia di calcolo che di storage) per le esigenze dei propri clienti. Con questo particolare prodotto Amazon si rivolge ad una utenza professionale, i webmaster sono spesso attratti da questo tipo di servizio di cui potete trovare tutte le informazioni (in inglese) qui.
Ubuntu ONE
Anche Ubuntu si è da tempo dedicata al Cloud Computing con il proprio servizio Ubuntu ONE, offerto gratuitamente a tutti coloro che hanno una distribuzione di Ubuntu installata e che permette lo storage di dati fino ad un massimo di 2GB. Ovviamente Canonical (società che sta dietro a Ubuntu) ha previsto anche due ulteriori versioni del servizio Ubuntu ONE Mobile (3,99 dollari al mese) che permette lo streaming musicale per mezzo di applicazione iPhone e Android, Ubuntu 20-pack (2,99 dollari al mese) che porta la capienza del prorio disco virtuale a 20GB.
Per tutti i servizi cloud di Ubuntu è previsto Ubuntu ONE Music per lo streaming della propria libreria musicale via cloud.
Cloud Computing secondo Google
Google è praticamente da sempre in Cloud, Gmail è forse l’esempio più palese di quanto può dare un buon servizio di Cloud Computing, ovviamente dietro c’è molto e soprattutto ultimamente il colosso di Mountain Wiev ha puntato decisament sul Cloud tanto che il suo Chromebook non necessiterà di nessun sistema operativo o applicazione, tutto sulla rete. I servizi Cloud di Google sono praticamente tutti quelli che ha: da Gmail a Documents, passando per Picasa e il nuovo Google Music tutto è perfettamente raggiungibile da dovunque, con qualunque mezzo che abbia una connessione Internet, ecco il motivo per cui il netbook di Google (Chromebook n.d.r) ha la particolarità di essere solo un browser (ovviamente Chrome di Google).
Apple iCloud
E’ storia di questi giorni l’ingresso di Apple nella questione Cloud con un servizio che non lascia dubbi sull’utilità: iCloud; ad onor del vero già MobileMe offriva/offre servizi che possono essere ricondotti al Cloud Computing, ma con questo nuovo prodotto Cupertino intende rafforzare la percezione dei servizi e soprattutto raggrupparli permettendo in questo modo di disporre di tutto quello che si sarà salvato sulla nuvole di Apple da qualsiasi device Apple che sia registrato a proprio nome in quello che viene definito “iTunes in the Cloud“. iCloud sarà gratuito per il primo anno dal lancio.
E’ evidente che le possibilità del cloud sono infinite e subordinate a quello che la rete e le nuove tecnologie ci permetteranno di fare. Oggi è la musica in streaming il cavallo di battaglia, domani saranno i film, per non parlare poi della condivisione e collaboration sia aziendale ma anche privata. In questo senso i servizi come BlackBerry Messenger e iMessenger potranno offrire un valore in più al concetto di Cloud Computing, a tale proposito vi invito a leggere i post relativi al servizio iCloud e quelli su Google Music, e non dimenticatevi di provare in prima persona i servizi di Cloud Computing gratuiti!
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