Secondo quanto sostenuto dall’accusa le aste al ribasso vengono considerate come delle vere e proprie lotterie tenute senza alcun tipo di autorizzazione. Sebbene queste nuove aste al ribasso siano sempre state operazioni poco convincenti lo si sospettava da tempo, ma oggi la Guardia di Finanza ha imposto la chiusura di ben sei siti Internet che, con buona probabilità, avrebbero commesso innumerevoli truffe ai danni di incauti utenti che, previo versamento di pochi euro tentavano la fortuna proponendo un prezzo.
L’operazione, dal nome in codice poco fantasioso per la verità, Knocked Down, ha portato a 20 perquisizioni in sette città quali Arezzo, Cagliari, Firenze, Lecco, Milano e Varese. Le accuse parlano tutte di truffa ed esercizio abusivo di gioco o scommessa. Le aste al ribasso vengono quindi paragonate ad una lotteria proposta senza le necessarie autorizzazioni di legge.
Poco convincenti anche le regole che, secondo le autorità, sarebbero più simili al gioco d’azzardo. Gli utenti infatti al fine di vincere l’asta devono presentare l’offerta unica più bassa. Questa poi però non viene resa nota ed inoltre, per poter ricevere quelli che vengono chiamati pacchetti di informazione è necessario pagare.
Per ogni puntata è necessario il pagamento di due euro, cosa che crea un enorme assonanza con le lotterie. Sono inoltre numerosi gli episodi che i vincitori delle aste non si sono mai visti recapitare il premio.