Ricordate con quale domanda avevo terminato un articolo che parlava del Google Web Accelerator?
Per i più distratti, riporto i miei due punti di riflessione finali:
Non che non mi fidi, ma così la nostra privacy sarebbe ridotta all’osso non credete?
Dare in pasto ulteriori informazioni su di noi e raccattare tanti più dati possibili sulle nostre abitudini di navigazione è davvero una cosa giusta?
Bene, a distanza di qulche settimana da quell’articolo, un gruppo di lavoro che assiste l’Unione Europea in materia di privacy ha inviato una lettera a Google in cui esprime le proprie preoccupazioni, dicendo che l’azienda conserverebbe troppo a lungo i dati sulle ricerche degli utenti.
La vera preoccupazione è quindi l’intervallo di tempo troppo ampio, durante il quale il motore di ricerca più famoso al mondo, otterrebbe informazioni su gusti e preferenze degli utenti che potrebbero essere utilizzate da terze parti.
Un problema non da poco e per niente da sottovalutare visto che potrebbe interessare ciascuno di noi.
Al momento l’unico modo che credo possa difendere la nostra privacy sarebbe quello di effettuare il logout dal proprio account di Google ogni qualvolta si voglia fare una ricerca.
In questo maniera, avendo cancellato i cookie, l’unico vero strumento in grado di tener traccia dei nostri movimenti su un sito web, la navigazione continuerà in maniera anonima e quindi riusciremo in qualche modo a preservarci.
Purtroppo il crescendo della popolarità dell’azienda di Mountain View e i numerosi servizi completamente gratuiti (e soprattutto personalizzabili) offerti, non fanno altro che incrementare i tantissimi dati personali in loro possesso e questo nuocere gravemente alla nostra privacy.
A volte mi chiedo…dove si vuole arrivare?