Per la realizzazione del famoso servizio Google Street View sono state utilizzate delle telecamere installate su appositi veicoli chiamati Google Car. Sembrerebbe però che i sensori installati su queste vetture del colosso di Mountain View non solo abbiano memorizzato nome ed indirizzo di tutti i dispositivi WiFi incontrati lungo il percorso, ma siano state anche intercettate e salvate tutte le comunicazioni non criptate che venivano scambiate attraverso questi dispositivi. Ad ammettere questa attività, giudicata collaterale, è stata la stessa Google.
La società leader nel settore dei motori di ricerca ha affermato che tale operazione è stata effettuata per errore e che tutti i dati memorizzati saranno al più presto cancellati. Tuttavia si tratta di un ulteriore problema legato alla privacy dei propri utenti che segue a quanto accaduto con il lancio di Google Buzz, un social network con il quale il BigG avrebbe voluto sfidare l’avanzata di Facebook.
La dichiarazione di Google arriva in seguito alle proteste di Peter Schaar, il garante per la privacy tedesco, che ha immediatamente comunicato l’attività anomala del motore di ricerca. Alan Eustace, senior vicepresident engineering & research di Google, ha precisato che si tratta di piccoli frammenti di comunicazione intercettati erroneamente e dai quali è difficile risalire a qualsiasi informazione.
Secondo quanto riferito dal New York Times, negli Stati Uniti Google potrebbe essere addirittura incriminato per violazione delle leggi sulle intercettazioni, anche se il procedimento potrebbe essere condiviso da tutti i paesi interessati.
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