Google Street View raccoglieva anche credenziali d’accesso

Google Car
Si complica la situazione che vede coinvolto il colosso informatico di Mountain View accusato di violazione della privacy per aver raccolto informazioni trasmesse dalle reti WiFi non protette. In particolare attraverso l’utilizzo delle Google Car per raccogliere immagini per il servizio Street View e realizzare una mappa delle reti senza fili da utilizzare per ottimizzare il servizio di geolocalizzazione, sono stati intercettati e memorizzati circa 600 GigaByte di dati. L’allarme è stato diffuso in seguito alle proteste di Peter Schaar, Garante per la privacy tedesco.

Secondo la Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés, l’equivalente francese del Garante per la protezione dei dati personali, Google avrebbe collezionato importantissimi dati personali come indirizzi di posta elettronica, password, messaggi trasmessi tramite email ed informazioni mediche e bancarie.
 
Contrariamente a quanto sostenuto dalla società del famoso motore di ricerca, i dati raccolti sarebbero sufficienti per individuare univocamente profili e geolocalizzazioni degli utenti. Oltre alla Francia anche gli Stati Uniti hanno avviato un’accurata indagine sull’intera operazione, indagine che potrebbe essere avviata anche in Italia su indicazione del Garante per la privacy.
 
Secondo i maggiori esperti di sicurezza informatica sussiste la possibilità che le operazioni di intercettazione siano state volute al fine di conoscere usi e costumi degli utenti per realizzare servizi sempre più mirati a soddisfare le esigenze del popolo Internet.

Impostazioni privacy