Barack Obama ha recentemente definito il rapporto tra Stati Uniti e Cina come la relazione bilaterale più importante del mondo. Tale dichiarazione è avvenuta successivamente ad Eric Schmidt, ovvero il Chief Executive Officer della società leader nel settore dei motori di ricerca, che si era detto del tutto ottimista sulla conclusione della diatriba tra Google ed il governo di Pechino. Secondo quanto pubblicato recentemente dal famoso quotidiano statunitense New York Times, l’attacco agli utenti GMail sarebbe stato lanciato da edifici pubblici cinesi.
Li Yizhong, ministro dell’Industria e dell’Informatica, sebbene precedentemente entusiasta della società di Mountain View e della sua capacità di ottenere il 30% del mercato, ha in seguito affermato che se l’azienda non rispetta le normative presenti in Cina allora è ostile al sistema e pertanto è necessario che vengano avviati dei severi provvedimenti.
Come facilmente intuibile, tali affermazioni hanno così bloccato i negoziati che ufficiosamente erano in corso suscitando una reazione del Dipartimento di Stato americano che ha accusato il governo della Repubblica Popolare Cinese di violazione dei diritti umani. Tale clima ha quindi incrinato definitivamente i rapporti tra le due nazioni.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, il motore di ricerca lascerà molto presto il Paese orientale, subito dopo aver studiato un sistema che non comporti conseguenze per i suoi dipendenti cinesi. L’abbandono è quindi più che sicuro.