Negli ultimi tempi, quando si parla di Google si fa spesso riferimento alla novità “social” Google+. Quella che molti hanno visto come una delle più importanti novità di casa Google degli ultimi anni, sarebbe in realtà la rovina di Google e il risultato dell’ossessione per Facebook dell’azienda. A svelare i retroscena e i segreti del più grande colosso del Web è un ex dipendente, ora passato alla sponda Microsoft. Lo spirito creativo e di innovazione avrebbe lasciato il posto all’esclusiva attenzione verso la pubblicità e alla competizione contro l’odiato (e invidiato) Facebook.
A formulare le pesanti accuse è stato James Whittaker, l’ex direttore del team Google Plus, ora passato a lavorare in Microsoft. Proprio il social network sarebbe stato la rovina di Big G, ora trasformatosi in un’azienda ossessionata dalla competizione con Facebook e che non presta più attenzione ai contenuti ma solo alla pubblicità e ai profitti. Nel suo blog personale, Whittaker ha scritto “La Google che mi appassionava era un’azienda tecnologica che spingeva i suoi dipendenti a innovare. La Google che ho lasciato era un’azienda di pubblicità con un solo obiettivo: il profitto.” Il tentativo di rispondere al fenomeno Facebook è stata dunque la rovina di quella che un tempo era l’azienda del “Don’t be evil“.
L’ossessione deriverebbe dalla paura che, un giorno, Facebook possa dare vita ad un sistema di pubblicità al livello di Google Adsense, se ciò dovesse succedere si tratterebbe di una ferita mortale proprio al cuore del motore di ricerca. La crescita esponenziale di Facebook, ha portato anche i migliori talenti del codice verso l’azienda di Zuckerberg, cosa che ha spinto Google ha cambiare i metodi di lavoro. L’approccio sperimentale e creativo verso il mondo di Internet che ha dato vita a successi come Google Chrome e GMail è stato messo da parte da Larry Page, tutto ciò per lanciarsi nell”onda social”.
Whittaker conclude con un ironico e amaro “Google si è comportata come il bambino ricco che non è stato invitato alla grande festa del social web. E così, ha provato a creare la sua festa personale. Ma non ci è andato quasi nessuno“. Si tratta del semplice sfogo di un ex-dipendente o davvero all’interno di Google le cose stanno cambiando?. Su una cosa, Whittaker potrebbe aver ragione, Google+ vuole competere con Facebook ma, al momento, non riesce nell’intento (forse oscurato dall’astro nascente Pinterest). Ma questo basta per rendere Google un’azienda dedita solo alla rivalità con Facebook e alla pubblicità?. In fondo, negli ultimi anni di innovazioni e di buoni prodotti ne abbiamo visti tanti: Android e le nuove versioni di Chrome su tutti. Forse Whittaker dovrebbe tenere a mente il motto di Google “Don’t be Evil!“.