Google mappa la censura dei governi e spunta l’Italia

Il colosso dell’Information Technology di Mountain View ha pubblicato ieri le richieste di rimozione dei contenuti avanzate dai governi. Ribattezzato come censurometro, si tratta di un interessante ed innovativo strumento lanciato da Google per mostrare a tutto il mondo quante richieste di censura arrivino dai diversi governi alla società di Mountain View, dove il Brasile risulta essere il più attivo ma che al settimo posto vede l’Italia. Se nel 2002 gli stati censori erano soltanto 4, nel 2009 il loro numero è preoccupantemente salito a 40.

Alle numerose richieste, provenienti dai vari governi nazionali, per ottenere la consegna dei dati di alcuni utenti per la pubblicazione di contenuti illegali o materiale protetto dal diritto d’autore, si associano anche quelle relative a materiale scomodo al governo di turno. Google, per mostrare il dilagante fenomeno della censura, ha preparato una mappa che indica quali Stati operino in questo modo e quante richieste abbiano finora avanzato.
 
La società ha monitorato tutte le richieste pervenute dal primo di luglio al 31 dicembre 2009. Tuttavia alcuni paesi come la Cina, considerano le richieste di censura come segreto di Stato e, pertanto, i dati relativi non possono essere divulgati. La mappa, secondo quanto riferito dalla società leader nel settore dei motori di ricerca, verrà aggiornata ogni sei mesi.
 
L’Italia ha avanzato precisamente 57 richieste di rimozione dei contenuti, delle quali 39 sono indirizzate a YouTube, mentre per quanto riguarda le richieste per poter ottenere i dati degli utenti sono 550.

Impostazioni privacy