Google dice “no” alla Casa Bianca, il film blasfemo su Maometto resta su YouTube. La casa di Mountain View ha deciso di non accogliere la richiesta di rimozione del video che ha causato rivolte, proteste e vittime in oltre 20 paesi. Google ha fatto sapere che il film, per quanto discusso e offensivo, non viola le linee guida di YouTube e per questo motivo non c’è ragione di applicare alcuna censura. Al contrario, in Libia, Egitto, India e Indonesia, il video non è più online, come chiarisce la stessa Google.
Vista la gravità dei disordini provocati dal film blasfemo su Maometto, Google ha deciso di oscurarne il trailer su YouTube in Libia, Egitto, India e Indonesia. La casa di Mountain View ha quindi deciso di applicare una sorta di “censura selettiva” per il film “The Innocence of Muslism“, accettando di oscurare il video solo in alcuni paesi ma rifiutando di rimuovere il video negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Non sono bastate le pressioni della Casa Bianca a far cambiare idea a Big G, questo ritiene infatti che il sito di video-sharing debba essere una “community alla quale ognuno possa partecipare e che permetta alle persone di esprimere opinioni differenti“.
Il comunicato ufficiale sottolinea anche la difficoltà nel decidere come procedere in caso di richieste di censura, quello che può essere offensivo in un paese può non esserlo in un altro. Nonostante nel regolamento di YouTube sia indicato come sia vietato condividere video con contenuti che incitano all’odio o “hate speech“, il video è stato ritenuto in linea con le regole stabilite da Google. Effettivamente c’è una linea sottile tra quello che può essere definito o no un incitamento all’odio, ma un video deprecato tanto dall’oriente quanto dall’occidente come quello su Maometto sembrava proprio rientrare nella categoria.
Google, nella sua piattaforma YouTube, ha sempre difeso con forza la libertà d’espressione e ha sempre cercato di limitare l’intromissione dei governi. Il Trasparency Report mostra però come Google si sia spesso piegato alle richieste delle autorità, cosa che non è avvenuta in questo caso “il video rientra chiaramente nelle nostre linee guida e quindi resterà“. Il problema della censura ora potrebbe allargarsi ad altri siti e social network. Twitter ha adottato già da tempo la censura dei contenuti basata sulla “geometria variabile”, scegliendo in quali paesi censurare determinati contenuti e in quali no, Facebook invece continua ad applicare provvedimenti restrittivi, anche se non molto evidenti. Voi cosa ne pensate, è giusto affidare a Google la scelta della censura?, il video andrebbe rimosso o no?.