Non è azzardato dire che conosciamo meno del fondo del mare meno di quanto conosciamo lo spazio profondo. Meno del 10% di esso è stato mappato, ma questo non pare essere un buon deterrente per Google, tutt’altro.
A Google Earth è stata aggiunta anche la possibilità di esplorare le profondità degli oceani, almeno per quanto ci è dato conoscerla. In questa maniera Mountain View si propone di offrire ai suoi utenti un’esperienza esplorativa globale, e una visuale a colpo d’occhio degli effetti dei cambi climatici in atto.
Gli ospiti invitati all’inaugurazione di questo nuovo Google Ocean sono di grosso calibro: Al Gore, il famoso vicepresidente iper ambientalista degli Stati Uniti e Sylvia Earle, che forse non sarà nota ai più qui in Italia ma è l’esploratrice oceanografica “in carica” di National Geographic.
Ma come giustificare tanto entusiasmo se c’è così poco da vedere? Beh, il 10% sembra un’estensione miserabile, è vero, ma ricordatevi che c’è più mare che terra sulla superficie del nostro pianeta, e soprattutto la scarsità di informazioni diventerà a modo suo la protagonista: tutti capiranno a colpo d’occhio quanto ancora abbiamo da imparare sul corpo celeste che chiamiamo (talvolta immeritatamente) casa.
Google Ocean avrà un risvolto di puro svago… Sarà possibile fare il bagno negli atolli più paradisiaci del mondo senza lasciare la propria scrivania. Sarà solo un’esperienza virtuale e puramente intellettuale, sia ben chiaro, ma per noi europei sepolti nella neve è già qualcosa!
PS. Non contenta di portarci sotto al mare, la nuova versione di Google Earth ci porterà anche su Marte. Ci saranno immagini tridimensionali ricostruite e foto satellitari delle ultime missioni della NASA.
Foto: David Sandwell and Walter Smith/Scripps Institute of Oceanography
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