Google Buzz attaccata da una class action

Visto l’enorme successo suscitato dalle piattaforme dedicate al social network, anche la famosa società informatica di Mountain View ha deciso di realizzare un proprio servizio analogo rendendo disponibili tali funzionalità agli utenti dell’ottimo GMail. Il progetto nasce con il principale obiettivo di strappare quanti più utenti possibili alla società fondata da Mark Zuckerberg che proprio qualche tempo fa, in occasione del raggiungimento dei 400 milioni di utenti, ha annunciato l’intenzione di fornire una casella di posta elettronica a tutti gli iscritti Facebook.

Il nuovo Google Buzz sembrerebbe essersi reso responsabile di presunte violazioni sulla privacy degli utenti, che hanno così costretto il colosso americano dell’informatica a fronteggiare un’azione collettiva lanciata proprio dagli stessi utilizzatori del servizio.
 
Si chiama Eva Hibnick la donna americana che ha deciso di avviare ad una class action contro Google, accusandola di violazione del Computer Fraud and Abuse Act, ovvero di compromissione della riservatezza di un computer, trasmissione consapevole e danno intenzionale.
 
Secondo quanto richiesto dalla class action, che secondo i legali dell’accusa sono oltre 31 milioni di utenti Google Mail, oltre ad un adeguato risarcimento economico è necessario un divieto a Google nel trattamento dei dati così superficiale.
 
Google, nel periodo successivo al lancio del servizio, si è scusata con gli utenti per gli inconvenienti causati ed ha in seguito apportato diverse modifiche proprio per garantire una maggiore riservatezze dei dati sensibili. Google non ha però commentato nulla circa la vicenda.

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