Uno scareware è un tipo di software malizioso che un utente disattento decide di installare ritenendolo un software utile, magari proprio un antivirus. Una volta piazzatosi sull’HD di un malcapitato, lo scareware inizierà a tempestare l’utente di messaggi di allarme, avvisandolo della presenza di fantomatici virus nel sistema, cercando di vendergli a caro prezzo del software per liberarlo dalla minaccia fasulla.
Purtroppo ci sono al mondo milioni di utenti che continuano a cascarci, e un ricercatore è riuscito a scoprire quali sono i guadagni di questo tipo di piano: infiltrandosi in un forum ha trovato i dati sugli introiti di un mese di un’organizzazione russa chiamata Bakasoftware, che regge il suo business sul modello dell’affiliazione, concedendo i propri malware in uso a degli hacker che possono garantire una loro rete di botnet per espanderli a centinaia o migliaia di nuove vittime da ricattare. Questo racket è al momento considerato tra i più remunerativi nel mondo del cybercrimine, e la Bakasoftware, stando ai documenti trafugati, cerca di attirare nuovi affiliati in modo molto aggressivo, promettendo percentuali di guadagno tra il 58% e il 98%, a seconda del volume di polli spennati.
Una nota di colore, che illumina molto bene le politiche di convivenza tra autorità e cybercriminali in Russia: se questo particolare malware (chiamato AntivirusXP) scopre di essere installato su un computer configurato in lingua Russa smette subito di funzionare. Di fatto, la polizia locale lascia in pace la mafia se le sue frodi informatiche avvengono fuori dal territorio nazionale.
I commenti sono chiusi.