FriendFeed è il lavoro di un team di ex-impiegati di Google, e sta facendo tremare il panorama dei social network come fecero a suo tempo Facebook e Twitter. Senza sostituire nessun altro servizio, FF (meglio accorciarlo per comodità) semplicemente si preoccupa di incorporare in un unico “feed” tutte le vostre attività sociali: l’RSS del vostro blog, i messaggi di Twitter, le foto su Flickr, tutte le novità che accadono al vostro profilo di Facebook e così via. Ovviamente, sebbene questo potrebbe essere già di per sè interessante, la cosa non si ferma qua: il sito aggrega sulla stessa pagina anche le attività di tutte le persone che decidete di seguire.
Il Segreto del Successo
Forse FF deve proprio ai suoi natali pseudo-Googliani la sua esplosione di popolarità. Infatti è subito stato “ingrassato” da 5 milioni di dollari di investimenti non appena è uscito dalla beta, e a distanza di poche settimane è già un hit. Inoltre in questo periodo ha fatto tutte le “prime pagine” dei blog tecnologici di successo e può vantare nel proprio bacino d’utenza una nutrita lista di star dell’informazione bloggistica. La realtà è che la cricca iper-critica ed estremamente snob dei giornalisti informatici è capace di creare un fenomeno simile alla valanga, e in questo caso sembra davvero l’artefice della fortuna di questo nuovo rutilante prodigio del Web 2.0. FriendFeed è di moda, tremendamente di moda, ma non dobbiamo storcere il naso: è un servizio che merita davvero tanto entusiasmo
L’Interfaccia
FF offre la solita interfaccia in pieno stile Web 2.0, con una certa ispirazione alle linee guida di Google. Infatti, è tutto bianco, con grafiche essenziali. Sotto al logo e alle opzioni per gestire gli account viene presentato il vostro feed, sotto forma di una lista cronologica di voci collegate ai vostri blog e network. Si tratta di quello che gli anglosassoni definiscono “life streaming” allo stato puro. Potete selezionare se visualizzare tutte le voci della lista provenienti dai vostri amici e da voi stessi, solo le vostre, o (per diletto) quelle di tutti gli utenti di FF contemporaneamente.
Il bello (o il brutto) di questo social network, però, è che il vostro feed non è “lettera morta”, ma un vero e proprio perno sociale. A ciascuna voce potete aggiungere i vostri commenti, ovviamente diffusi a tutti. Accanto c’è anche la possibilità di mettere un voto (o “like” in gergo FriendFeediano), anche se al di là del “fattore soddisfazione” questo non ha altre ripercussioni. Inutile dire che potete incapsulare il vostro FriendFeed dove volete, sul vostro sito o blog.
Le Critiche
Certamente questa conformazione attira a sè delle polemiche per via della sua stessa natura accentratrice.
Intanto, la ripetizione è insita nel sistema di FF. Non c’è nulla di quello che fate all’interno di questo sito che non potreste fare già altrove. Twitter consente di seguire il life-streaming altrui e di comunicare link, nonchè di instaurare delle vere e proprie conversazioni. I blog degli altri li potete seguire sotto forma di feed attraverso qualsiasi altri servizio. Le notizie le potete votare su OkNotizie o Digg, e i link di StumbleUpon che vi interessa divulgare li potete inviare tramite esso. La forza di FF però non sta in nessuna di queste feature in particolare, ma nel fatto che le aggrega tutte assieme, ed è di una comodità addirittura mostruosa. Detto in un altro modo: voi ruotate attorno ai vostri social network, FF ruota attorno a voi. L’utente è il perno di questo servizio.
La seconda critica è più insidiosa: c’è chi sostiene che FF rubi visitatori ai media che aggrega. Si può però ribattere che il sito non può aggregare feed completi, e persino Twitter non è veramente danneggiato, perchè i commenti di FF possono essere anche inviati attraverso quel network come più consueti messaggi @qualcuno.
Se devo esprimere la mia opinione, non mi lascerei impressionare dai timori. Se FriendFeed ha successo, è perchè è dotato di un valore intrinseco di comodità ed “usability” che i suoi concorrenti diretti non hanno. Non per altro, da oggi mi potrete trovare anche qui:
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