Diffondere foto on line può essere considerato a tutti gli effetti un atto di violenza privata. E’ quanto hanno affermato i giudizi della Cassazione in una sentenza che certamente farà parlare di sé.
La vicenda ha avuto come protagonista un uomo della provincia di Caserta, che, nel corso di una sua relazione con una donna sposata, aveva filmato alcune scene che riproducevano rapporti avuti con la donna. Poi ha utilizzato questi contenuti video in suo possesso, per minacciare la sua amante, in modo che non tornasse con il marito.
L’uomo ha ricattato la donna, minacciando di diffondere in rete i video compromettenti e ha inviato anche degli sms al marito dell’amante, esortandolo a non tornare più con la moglie. L’uomo è stato condannato a pagare un’ingente somma di denaro e i giudici hanno chiarito che la minaccia di diffusione on line di foto private è un vero e proprio reato rientrante nell’ambito delle violenza privata e morale.
Viene in questo modo chiarito che diffondere su internet foto e video che possono rivelarsi fonte di imbarazzo per chi vi è ritratto è un atto che non va contro soltanto la riservatezza delle persone, ma si configura come un reato punibile in quanto atto violento.
D’altronde internet è uno spazio pubblico, che non può essere usato come mezzo per portare avanti ricatti e minacce. La rete è uno strumento da usare con senso di responsabilità, per evitare di mettere in imbarazzo gli individui con cui ci relazioniamo. Se non si considera con attenzione questo principio, si finisce con il ritrovarsi ad utilizzare un mezzo che può rivelarsi non sfruttato in tutte le enormi opportunità che può mettere a disposizione.