Dopo le recenti vicissitudini occorse a Magaupload, tempi duri per la condivisione di file in rete, il file sharing è stato bloccato da quasi tutti i portali che fino alla settimana scorsa permettevano questo servizio agilmente, a partire dal numero due in questo campo, promosso suo malgrado a numero uno e per questo a rischio di una azione similare a quella che ha portato agli arresti del fondatore di MegaUpload. FileServe come misura precauzionale ha sospeso il file sharing, al di là dal contenuto del file.
A dire il vero non solo FileServe, in rete i servizi analoghi hanno operato le medesime mosse: rimozione dei file dal server per presunte e improvvise violazioni, chiusura degli account che avevano operato le suddette violazioni e sostanziale modifica dei servizi dei portali in oggetto da siti di condivisione a hard disk remoti, in pratica sono tutti diventati dei “Dropbox” passateci il termine, che non permettono nessuna sorta di condivisione.
Tempi duri per chi aveva dei telefilm da guardare (sul web), le modifiche ai servizi di sharing e la sostanziale sparizione di tutti i contenuti ritenuti illegali sancisce in qualche modo la vittoria delle major che, a fronte di una SOPA che probabilmente sarà modificata o rivista, anticipa i tempi di pulizia del web in modo, per così dire, duro; la chiusura con arresti e altro dello staff di MegaUpload è servita da monito per tutti gli altri che non si sono fatti scrupoli fino alla settimana scorsa di condividere e guadagnare da traffico e abbonamenti.
Tra l’altro la trasformazione di tutti, salvo il vero la maggior parte, i servizi di condivisione in servizi di cloud storage potrebbe turbare i delicati equilibri di quelle aziende che nascono come aziende di cloud storage, si legga dropbox, ma anche quei servizi che fano capo ad altre soluzioni come SkyDrive o iCloud; la situazione non è certamente chiara, sicuramente tutta in divenire e da capire da parte di tutte le parti in causa, anche questa settimana sarà molto importante.
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