Ha suscitato numerose polemiche la vicenda che contrappone la Federazione Anti Pirateria AudioVisiva alla Telecom Italia ed ai suoi utenti peer-to-peer. All’udienza, fissata per il prossimo 10 febbraio presso il Tribunale di Roma, ha deciso di partecipare anche il Garante della Privacy, costituitosi in giudizio per difendere i diritti degli utenti italiani esattamente come fece per l’analogo caso Peppermint. La Fapav si dichiara abbastanza fiduciosa, soprattutto in seguito a numerose sentenze favorevoli, non ultima quella che ha sancito la chiusura di The Pirate Bay.
Paolo Nuti, presidente di Aiip, una delle principali associazioni di provider, ha giudicato di gravissimo il comportamento della Fapav, ed ha annunciato la sua volontà di affiancare l’operatore telefonico italiano ed i suoi utenti.
La richiesta della federazione è quella di imporre alla Telecom di ostacolare qualsiasi attività pirata commessa dai propri utenti, e filtrare i numerosi siti che consentono di condividere dati molto spesso coperti da copyright, primi tra tutti musica e film.
Secondo molti esperti del settore, Internet ha avuto una crescita così esponensiale proprio perchè sono state tenute separate responsabilità di utenti ed Internet Service Provider. Se si caricasse questi ultimi di ulteriori responsabilità, si aprirebbe la strada alla censura.