File sharing: dopo Megavideo, Putlocker nel mirino della MPAA

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Dopo la chiusura di Megavideo e Megaupload, il mondo del file sharing sembrava essersi ripreso grazie a servizi alternativi alle creazioni di Kim Dotcom. Nel mirino della Motion Picture Association of America (MPAA) finiscono proprio i siti che gli utenti avevano scelto come eredi di Megavideo, in particolare il vicepresidente di Paramount Pictures Alfred Perry ha chiesto al governo americano di far fare la fine di Megaupload anche ai 5 servizi cyberblocker: Wupload, Putlocker, Depositfiles, Fileserve e Mediafire. A poche ore dalla richiesta, si sono già visti i primi risultati di un nuovo attacco al mondo del file sharing e dello streaming.

Dopo la chiusura di Megavideo e la rimozione di buona parte dei contenuti di VideoWeed, anche Wupload e Fileserve hanno interrotto il servizio di file sharing. Dopo questi risultati, a finire nella lista nera della MPAA è Putlocker, uno degli eredi di Megavideo e indicato come un servizio “disonesto” da parte di Alfred Perry. Per il momento, invece che autocensurarsi, Putlocker si è difeso pubblicamente dicendo:

“Meno del 2% dei file caricati sui nostri server sono illeciti e questo sta ad indicare quanto sia importante il servizio che facciamo per la comunità online. PutLocker prendere molto seriamente la protezione del copyright e nell’ultimo anno e mezzo ha eliminato centinaia di migliaia di file illegali e bloccato decine di account. Da sempre collaboriamo con chi detiene i diritti d’autore e con le forze dell’ordine, sia in casa che all’estero. In ogni altra industria una persona che fa affermazioni del genere potrebbe essere denunciata per diffamazione“.

Le parole di Perry e la sua esplicita richiesta al governo statunitense di proseguire nella lotta alla pirateria digitale e alla violazione del copyright in ogni sua forma, hanno creato scompiglio nel mondo del Web e dei social network. Adrian Petroff (PutLocker Operations Officer) ha dichiarato “In ogni altro tipo di industria, una persona che fa una dichiarazione di questo genere può essere denunciata per diffamazione, divertente come funzionino le cose“. Putlocker è un servizio con sede e uffici nel Regno Unito, e nella sua breve esistenza di 18 mesi è cresciuto in modo esponenziale. Dopo un inizio titubante, ha raggiunto circa 800.000 visitatori al giorno a gennaio 2012. Dopo la chiusura di Megavideo e Megaupload, il sito è cresciuto ulteriormente arrivando a toccare 1.6 milioni di visitatori al giorno.

Petroff ha aggiunto “Chi ha bisogno di una legge SOPA quando un dirigente di una major può fare una sua “lista nera” di siti e altri siti si censurano “volontariamente”?“. Che le major stiano davvero acquisendo il ruolo di “poliziotti del Web” negli Stati Uniti?. A differenza degli USA, qui in Italia a spaventare il popolo del file sharing è la bozza di legge che darebbe piena autonomia d’azione (taglio della connessione compreso) all’AGCOM. Dopo la chiusura di Megavideo e la chiusura “volontaria” di numerosi siti di file sharing, vedremo se Putlocker riuscirà a sopravvivere agli attacchi o se dovrà capitolare.

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