Facebook, YouTube e ministeri nascosti

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E’ un vero e proprio giallo quello che ha visto protagonisti i dipendenti di Palazzo Chigi ed altri dipartimenti della Capitale, per i quali è stato impossibile l’accesso a numerosi siti.

Nella giornata di ieri, poco dopo le 17, i dipendenti dei vari ministeri situati a Roma, si trovavano impossibilitati nel raggiungere i più famosi siti di social network e condivisione video. Spaventati dalla presunta censura i dipendenti hanno immediatamente trovato nel Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, il sicuro colpevole.
 
Renato Brunetta, che lo scorso mese ha diramato una circolare sull’utilizzo disciplinato di Internet nella pubblica amministrazione, ha subito smentito un suo coinvolgimento, seguita da una nota ufficiale del ministero che smentisce il presunto oscuramento di Facebook e YouTube per i lavoratori.
 
Tuttavia, nonostante le smentite del ministero e la spiegazione di un possibile problema tecnico del provider, il blackout telematico è continuato. La spiegazione però non ha convinto del tutto i dipendenti, che si trovano nella situazione di poter tranquillamente accedere alla rete ad eccezione di alcuni siti Internet.
 
Proprio nello stesso giorno, il blog di Antonio Di Pietro, pubblicato all’interno del circuito Twitter, ha raggiunto i mille contatti ed ha ringraziato i suoi sostenitori con la promessa di una battaglia, peraltro già iniziata da tempo, per una rete assolutamente libera. Sempre nello stesso giorno il governo britannico ha esosrtato i propri dipendenti all’utilizzo dei social network per facilitare le proprie mansioni.

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