Il Commissario europeo Viviane Reding, in occasione della giornata europea per la protezione dei dati, è intervenuta sui social network, chiedendo alle maggiori piattaforme di chiarire il funzionamento dei sistemi a tutela della privacy degli utenti. In particolare la Reding si è soffermata sulla necessità di considerare privati di default gli utenti più giovani. Facebook, Twitter e MySpace si trovano così nuovamente coinvolti in un problema di privacy, molto importante, secondo gli esperti, per garantire sicurezza anche ai meno accorti.
Forti critiche anche ai sistemi pubblicitari i quali, senza un preciso consenso informato, non possono in alcun modo utilizzare le informazioni dei cittadini, siano queste personali o interpersonali. Questo in seguito alle numerose denunce degli utenti.
Centro del dibattito anche le linee guida delle piattaforme destinate alle reti sociali, alle quali vengono imputate grosse responsabilità considerato l’elevato numero di dati che devono quotidianamente gestire e preservare da interessi esterni.
Se è vero che la privacy è un diritto di ogni utente, è altrettanto vero che coloro che accettano di iscriversi a queste community sanno perfettamente che lo scambio delle informazioni è alla base dell’intero circuito, pertanto sono consapevoli dei rischi.
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