Facebook: sicurezza e bottone antipanico

La famosa piattaforma ideata da Mark Zuckerberg si trova coinvolta in un tragico caso di cronaca nera avvenuto nel Regno Unito. Protagonista della vicenda è Ashleigh Hall, una ragazzina appena diciassettenne iscritta al più famoso sito di social network che, dopo essere stata approcciata da un suo coetaneo, ha deciso di incontrarlo nella vita reale. Purtroppo il vero nome di Peter Cartwright era in realtà Peter Chapman, un uomo di 33 anni che è stato poi condannato a 35 anni di carcere per aver brutalmente assassinato la ragazza.

La vicenda ovviamente ha quindi fatto scattare l’allarme generale in Inghilterra, dove numerosi esponenti del governo, seguiti a ruota da una serie di agenzie impegnate nella tutela dei minori, hanno iniziato ad esercitare forti pressioni sui responsabili di Facebook. In particolare è stata richiesta alla società un maggiore impegno sul controllo delle comunicazioni.
 
Per evitare il ripetersi di tali efferati omicidi, è stato proposto di installare sulla homepage di tutti i profili un bottone anti-panico che, una volta premuto, invierebbe una comunicazione automatica al Child Exploitation and Online Protection, ovvero il centro britannico a tutela dei minori che nell’ultimo anno ha registrato oltre 267 casi di svariati abusi su minori riconducibili ad Internet.
 
L’idea sembrerebbe però non piacere alla società di Palo Alto, che tuttavia ha ricordato un’apposita sezione del sito chiamata Safety Center. I dirigenti hanno però comunicato che prenderanno provvedimenti al fine di fermare questi delinquenti.

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