Facebook disponibile anche per i non vedenti. E’ questo l’obiettivo di uno studio molto interessante portato avanti dagli esperti del Department of Programming Languages and Systems dell’Università di Granada. Il progetto prevede la creazione di un software specifico, che permetta anche agli utenti che non vedono di usufruire delle possibilità messe a disposizione dal popolare social network. Quest’ultimo è stato protagonista di una crescita significativa, che ha portato sempre più internauti a mettere in atto tutte le opportunità della condivisione in rete all’insegna della socializzazione virtuale.
Le registrazioni su Facebook sono aumentate a vista d’occhio, portando sempre più utenti a diventare membri di una community dalle dimensioni non indifferenti. Facebook ha saputo lanciare una vera e propria tendenza e adesso mira sempre più in alto.
La famosa rete sociale vuole diventare veramente per tutti, preparandosi ad un aggiornamento anche della timeline, da molti non particolarmente apprezzata. Ma Facebook tiene ai suoi utenti, per questo ha deciso di accogliere la denuncia dell’Organizzazione nazionale spagnola per le persone non vedenti nei confronti dei servizi social pensati e predisposti soltanto per le persone normodotate.
Da qui l’avvio della ricerca, che ha portato buoni frutti a favore di chi, pur essendo privo della vista, vuole entrare a far parte del vario mondo creato da Mark Zuckerberg. Grazie al pacchetto software messo a punto dagli studiosi spagnoli, Facebook sarà accessibile anche ai non vedenti: una vera conquista, tutta da sottolineare e che promuove l’e-inclusion nell’ambito delle nuove frontiere di internet.
D’altronde ormai il web 2.0 rappresenta una dimensione importante, di cui non si riesce a fare a meno, perché è portatrice di istanze considerevoli, che vedono la dimensione privata intrecciarsi in maniera irrevocabile con il proprio status pubblico.
Facebook ci propone di rendere partecipi gli altri delle nostre opinioni, dei nostri stati d’animo, delle azioni della vita quotidiana, della nostra sfera personale. E noi lo facciamo, trovando il tutto qualcosa di molto accattivante.
E’ anche per questo che l’e-inclusion non può attendere oltre, per fare in modo che internet diventi il regno delle pari opportunità, veramente attuate e non soltanto sbandierate come uno slogan che poi non trova un riscontro concreto.
Se partiamo da questo presupposto, le prospettive per il futuro della rete e dei servizi web possono essere davvero proficue.