Facebook: profili falsi per catturare criminali

Facebook CIA FBI
Numerose agenzie federali di investigazione degli Stati Uniti utilizzano regolarmente i social network per poter raccogliere informazioni sui diversi sospettati attraverso la creazione, da parte degli agenti, di opportuni profili fittizi con i quali instaurare amicizia. A rivelare questa prassi è un documento presentato dalla Electronic Frontier Foundation che è stato ottenuto dal Dipartimento di Giustizia americano. L’atto testimonia l’importanza delle reti sociali per le indagini di FBI, CIA e quant’altro, dimostrando l’utilità delle nuove forme di comunicazione digitale.

La conduzione delle indagini utilizzando piattaforme come Facebook, LinkedIn, MySpace e Twitter, secondo quanto dichiarato dal Dipartimento di Giustizia, è perfettamente legale e regolato da norma particolari. Secondo alcuni esperti però, la creazione di account falsi viola le condizioni di utilizzo di tali piattaforme, ponendosi in difetto con il regolamento interno.
 
Marcia Hoffman, avvocato che sostiene i diritti civili, ritiene che non ci sia alcuna certezza circa l’uso responsabile di questi strumenti. Particolare importanza il caso di Lori Drew, una donna che dopo aver creato un profilo fittizio iniziò una relazione con la tredicenne vicina di casa. Dopo qualche mese le inviò un messaggio in cui le diceva che il mondo sarebbe stato meglio senza di lei che istigò al suicidio la ragazzina.
 
L’anno scorso, tuttavia, la donna è stata assolta in appello a causa della fallace legislazione in merito. Il caso ha aperto numerosi dibattiti sulla pericolosità di questi strumenti ma sembra palese che si tratta di un utilizzo poco conforme.

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