L’enorme diffusione delle nuove tecnologie di comunicazione digitale hanno introdotto una più semplice modalità di comunicazione. Purtroppo molto spesso i social network non vengono utilizzati per scopi nobili e si trasformano così in strumenti utilizzati per insultare e minacciare. E’ successo ad Oscar Magi, l’ormai famoso giudice che ha condannato tre dirigenti di Google per la vicenda che vede coinvolto un ragazzino affetto dalla sindrome di Down ripreso mentre viene vessato dai propri compagni di scuola. Il video non è stato rimosso da YouTube.
Il profilo Facebook del magistrato è stato letteralmente invaso da insulti e minacce di ogni tipo immediatamente dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza di condanna. Le minacce sono prevalentemente italiane mentre dall’estero ci si è soffermati più a criticare la sentenza, giudicandola illiberale e scriteriata.
Il giudice però non si è lasciato intimorire e, dopo aver segnalato l’accaduto ai gestori della piattaforma realizzata da Mark Zuckerberg, si è limitato ad affermare di aver fatto semplicemente il proprio dovere e non ritiene in alcun modo di aver espresso giudizi vincolanti contro Google ed Internet che devono godere delle più ampie libertà.
Il giudice si dice infatti un sostenitore della libertà su Internet da ogni tipo di censura, ma questo non significa che bisogna accettare video di una crudeltà spaventosa fornendo pubblicità a ragazzini idioti.