Facebook è entrato a far parte della nostra vita ormai in maniera determinante, condizionando in pieno gli eventi che la caratterizzano. Anche chi non è iscritto al social network può in qualche modo e indirettamente trovarsi ad avere a che fare con la tendenza a condividere momenti e situazioni personali con gli altri utenti della rete. E’ proprio ciò che è accaduto ad una donna napoletana, che al tempo del liceo, quando Facebook ancora non c’era, ha fatto delle foto abbracciata in modo affettuoso ad amico.
Il caso ha voluto che queste foto venissero alla ribalta proprio su Facebook. Sono state infatti pubblicate sul social network da un amico e dopo poco tempo sono state oggetto di numerosi pettegolezzi da parte di amici in comune. Le dicerie sono giunte al fidanzato della donna, che, turbato da quanto era stato messo in giro a causa delle foto “incriminanti”, ha deciso di lasciarla.
La donna ha deciso di fare causa a Facebook, perché si è sicuramente verificato un caso di vera e propria violazione della privacy. In effetti ad essere responsabile della questione sembra essere maggiormente la persona che ha inserito le foto sul social network e non Facebook stesso, che in realtà è solo uno strumento nelle mani di persone che dovrebbero usarlo adeguatamente.
Come al solito tutto risiede nell’uso intelligente e capace di prevedere le conseguenze delle numerose possibilità offerte dal web. E’ vero che Facebook ha un ruolo di preminenza nei nostri rapporti sociali, ma in tutte le interazioni, quelle reali e quelle virtuali, è opportuno di servirsi di una certa dose di buon senso, per poi non essere costretti a ritenere internet e i suoi servizi responsabili di colpe che non hanno.
I commenti sono chiusi.