Facebook: la CGIL lo vieta ai dipendenti

CGIL Facebook
L’utilizzo della piattaforma realizzata da Mark Zuckerberg sul posto di lavoro, più che un diritto è una perdita di tempo ed è pertanto lecito bloccare l’accesso al social network. Questo è quanto stato stabilito dalla Camera del Lavoro di Firenze che ha immediatamente vietato l’accesso a Facebook ai propri dipendenti al fine di impedire loro distrazioni dalle loro quotidiane mansioni. Chiaramente la decisione non è stata accolta con favore dai propri dipendenti, i quali assicurano di aver effettuato accessi esclusivamente nei momenti di pausa previsti dal contratto.

Secondo quanto dichiarato dalla CGIL, l’operazione non ha tolto nulla a nessuno, poiché l’utilizzo di Facebook durante le ore di lavoro deve essere destinato esclusivamente per utilizzi prettamente istituzionali e non per scopi personali. Infatti l’unica operazione possibile è quella di aggiornare le pagine ufficiali dell’importante sindacato italiano.
 
Sembrerebbe che la decisione abbia provocato anche la chiusura di tutte le tipologie di chat ed instant messaging, nonchè tutte le applicazioni Internet considerate di svago per l’utente. L’obiettivo è quello di evitare al lavoratore di sottrarre tempo prezioso ai propri compiti lavorativi. E pensare che c’è chi considera Facebook un ottimo strumento per migliorare la produttività.
 
La notizia arriva pochi giorni dopo la dura contestazione di Raffaele Bonanni, segretario della CISL, ma sembra che la decisione sia stata presa a luglio.

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