Facebook indigna gli avvocati della privacy e spaventa gli utenti col suo nuovo servizio: Beacon

Big brotherE’ da un paio di giorni che il sito MoveOn.org, famoso per la critica in chiave liberal, ha inaugurato una campagna di adesioni per costringere Facebook a smettere di invadere la privacy dei suoi membri. Questa mossa è stata dettata dall’indignazione verso il nuovo sistema pubblicitario del gigante del social networking: il famigerato Beacon.
Quello che fa Beacon è presto detto: un rivenditore online può aggiungerlo al suo negozio sotto forma di un paio di righe di codice, e tutto quello che comprerete verrà trasmesso al vostro profilo di Facebook.
Se andate alla pagina dedicata a questa applicazione, vi viene assicurato che gli utenti che scelgono di comprare sui negozi che stanno utilizzando questo servizio possono sempre decidere di non permettere al rivenditore di inviare questo aggiornamento impiccione, ma semplicemente non è vero.
mark zuckerbergSono molte le storie di utenti che si sono ritrovati gli acquisti spiattellati sulla propria pagina, e non hanno ricevuto assolutamente nessuna informazione in merito a Beacon nè spiegazioni su come evitare questa inattesa invasione della privacy. La risposta del social network è stata piuttosto piccata: secondo loro non si tratta di un abuso alla riservatezza perchè la notizia viene diffusa solo fra gli amici, non tra i network estesi. L’argomento è decisamente assurdo, specie sotto Natale: molti hanno scoperto loro malgrado che Facebook aveva rovinato ogni sorpresa diffondendo presso i diretti interessati la lista dei regali appena comprati.
E’ ovvio che a molti fa piacere spargere la voce sui loro acquisti più recenti, ma sarebbe bello avere qualche possibilità di scelta a riguardo, non trovate? Di questo passo rischiamo di trovarci con le pubblicità che ci chiamano per nome in strada, come in quella scena di Minority Report….

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