E’ ormai prossima l’introduzione di un nuovo reato all’interno del nostro ordinamento giuridico relativo a reati di istigazione ed apologia contro la vita e l’incolumità personale anche tramite Internet, che rappresenterebbe un’aggravante. Si tratta di un disegno di legge annunciato da Raffaele Lauro, senatore PDL, in seguito all’aggressione subita da Silvio Berlusconi, circa una settimana fa a Piazza Duomo, ed al proliferare di gruppi su Facebook inneggianti all’aggressore Massimo Tartaglia, per il quale è stata chiesta la santificazione.
Il DDL prevede l’inasprimento delle pene a chiunque venga dichiarato colpevole di atti di istigazione alla violenza di uno o più soggetti, ma dovrà inasprirsi ulteriormente se il reato viene commesso avvalendosi di comunicazioni digitali o telefoniche.
Dopo Maroni e Schifani, già intervenuti su argomenti inerenti i social network, anche Lauro si dice favorevole ad un provvedimento che crei il giusto equilibrio tra libertà di espressione e tutela della dignità degli individui.
Gli utenti del Web gridano alla censura e spiegano come questi presunti provvedimenti siano frutto di una totale ignoranza del mondo della comunicazione digitale. Esistono già reati di apologia ed istigazione, basterebbe semplicemente applicarli laddove necessario. Si ricorda anche che molti gruppi nascono con l’obiettivo di ridere e scherzare, nulla di più.
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