Il social network più popolare al mondo si trova nuovamente sotto i riflettori per essere la causa di una sospensione, di ben 3 giorni, ai danni di un delegato sindacale della celeberrima IBM.
Davide Bellari, sindacalista dell’IBM Milano, ha avuto una sanzione disciplinare per aver criticato l’azienda presso la quale lavora sul popolare Facebook, utilizzandolo peraltro da un personal computer aziendale durante il normale orario di lavoro. Nell’azienda l’uso di Facebook è consentito per contattare gratuitamente i clienti e per la diffusione dell’immagine aziendale.
Il delegato è accusato di irregolarità lavorativa a causa di un presunto illecito nell’utilizzo del social network, presunto in quanto non pare siano mai state fornite linee guida circa il suo impiego. Sarebbe dunque bastato semplicemente approfittare della situazione per emettere una circolare per regolamentare l’utilizzo di Internet.
Secondo il sindacato tale punizione sarebbe riconducibile alla denuncia, effettuata dal Barillari, sul fatto che nonostante i numerosi licenziamenti effettuati sul personale di tutte le sue filiali, la IBM continua a regalare viaggi premio ai manager ed alle loro famiglie, penalizzando quella che è l’immagine aziendale nel collettivo.
L’accusa quindi è principalmente impernata sul fatto di aver contribuito negativamente alla reputazione aziendale, gettando discredito su tutta l’attuale amministrazione. Tale evento ha contribuito notevolmente ad accrescere le polemiche sui social network e su quali informazioni siano lecite pubblicare.
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