Facebook denuncia software per suicidi virtuali

Facebook Seppukoo
La società proprietaria della famosa piattaforma dedicata all’utilizzo del social network ha deciso di procedere legalmente contro diverse applicazioni che consentono agli utenti di effettuare quello che è stato ribattezzato come suicidio virtuale, ovvero la cancellazione del proprio profilo da Facebook. Attraverso tale operazione è infatti possibile rimuovere ogni singola informazione dall’intero database creato da Mark Zuckerberg, come ad esempio fotografie, avatar e quant’altro. In particolare esistono due servizi, lanciati nel mese di dicembre, che consentono di poter eliminare i propri dati da svariate piattaforme come Facebook, Myspace, LinkedIn e Twitter attraverso una procedura automatizzata.

Immediatamente dopo il loro rilascio, Seppukoo e Web 2.0 Suicide Machine sono stati immediatamente denunciati dal team legale di Faccialibro in quanto violano la dichiarazione dei diritti e delle responsabilità degli utenti Facebook. E’ stato anche immediatamente bloccato l’accesso alla rete sociale dai due siti, rendendoli quindi inefficaci.
 
Seppukoo è un servizio, creato dai due programmatori italiani Clemente Pestelli e Gionatan Quintini, che prima di procedere all’eliminazione crea un messaggio di addio da spedire a tutti i propri contatti prima della cancellazione definitiva. Il nome deriva dal suicidio rituale commesso dai samurai giapponesi.
 
Diverso il Suicide Machine, creato dal laboratorio multimediale di Rotterdam Moddr Lab che, a differenza del precedente, non consente la riattivazione del proprio profilo poichè modifica la password e l’immagine personale del singolo utente. Successivamente elimina la lista amici, i propri post e tutte le iscrizioni ai gruppi.

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