Il social network per eccellenza è così popolare tra la gente (e tra i lavoratori) a tal punto che le aziende hanno deciso di inserire filtri sui loro server in modo da inibire ogni accesso al sito.
Le prime ad aver installato filtri sulle reti aziendali sono state le filiali di Poste Italiane, seguite anche dalla Regione Lombardia che da poco ha deciso di attuare queste misure.
Tutto ciò perchè Facebook e servizi di intrattenimento online come MSN, andrebbero a discapito della produttività.
Ovviamente ciò non sorprende visto che misure analoghe sono state adottate anche in passato; in molte aziende, infatti, sono state bloccate applicazioni P2P, Skype o inibito il semplice accesso a siti non direttamente legati al lavoro.
Ciò che sta creando malumore tra gli utenti più esperti è una cosa che lo stesso Facebook ha introdotto da qualche giorno, un programma di verifica delle applicazioni, al quale tutti gli sviluppatori dovranno adeguarsi.
In pratica al fine di vedere una propria applicazione in un posto di rilievo, ogni developer dovrà sborsare una sorta di canone annuale pari a 365 dollari.
La scelta non sarà certo popolare, specie tra ragazzi che per semplice diletto sviluppano delle web application.
Col tempo si vedrà se la decisione avrà portato i risultati sperati o si rivelerà una pessima mossa, in grado anche di mettere in cattiva luce un colosso del genere.
Per chi volesse saperne di più può visitare la pagina ufficiale.
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