Il 23 maggio 1992 perdeva la vita nella famosa strage di Capaci il giudice Giovanni Falcone, magistrato italiano che ha avviato una dura lotta alla mafia ed oggi considerato un eroe nazionale. La piattaforma realizzata da Mark Zuckerberg si è riempita velocemente di messaggi di rabbia e cordoglio per la tragica scomparsa di un uomo che, insieme alla moglie ed alla sua scorta, è stato ammazzato dalla famigerata organizzazione criminale. Nonostante le ricerche che hanno portato agli arresti di Giovanni Brusca e Totò Riina, le indagini non sono ancora concluse.
All’interno di Facebook sono numerosi i gruppi nati per ricordare sia Falcone che l’amico e collega Paolo Borsellino, anche lui ucciso successivamente nell’attentato di via d’Amelio a Palermo. Tali gruppi sono poi cresciuti ed aumentati in seguito alle rivelazioni di Massimo Ciancimino, figlio del sindaco mafioso Vito Ciancimino, che ha indicato una trattativa tra lo Stato e la mafia.
All’interno del social network sono stati organizzati eventi, diffuse informazioni ed anche video, molti dei quali presenti su YouTube, che ricordano le attività e le dichiarazioni di un uomo che ha dedicato alla lotta alla criminalità la propria vita e che probabilmente potrebbe essere stato ucciso proprio dalle stesse istituzioni che lui stesso voleva difendere da eventuali infiltrazioni mafiose.
In particolae tra i commenti è possibile leggere la famosa frase di Falcone:
Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.
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