A Subiaco, piccolo comune a circa 70 Km da Roma, un maresciallo dei carabinieri ha impugnato la propria pistola di ordinanza facendo fuoco contro le figlie, rispettivamente di 13 e 15 anni, e successivamente si è tolto la vita. La più piccola, colpita alla testa, è morta sul colpo, mentre l’altra versa in gravi condizioni poiché raggiunta da due proiettili, uno alla gamba e l’altro al torace. La tragedia si sarebbe consumata nella giornata di ieri, 4 novembre, dove verso le 18.30 numerose persone hanno udito gli spari provenienti dall’abitazione.
La moglie in quel momento si trovava fuori, mentre il figlio si trovava in un’altra camera della casa. Immediati i soccorsi, che hanno dovuto però constatare la morte della piccola e del padre quarantenne. Secondo una prima ricostruzione effettuata dagli investigatori, ieri l’uomo avrebbe avuto una discussione animata a causa di Facebook, il famoso social network assai diffuso in tutto il mondo.
La piattaforma di Mark Zuckerberg, ideatore del progetto, non era certamente ben vista dal padre, a causa dei recenti fatti avvenuti su Facebook. Il forte diverbio sembrerebbe non essere stato solo telefonicamente, poiché al suo rientro la discussione sarebbe continuata, facendo così perdere il lume della ragione al maresciallo, descritto da tutti come una persona irreprensibile che mai aveva mostrato reazioni violente o dato segno di squilibrio.
Il maresciallo prestava servizio al nucleo operativo della compagnia di Subiaco da circa 12 mesi, ma per molti anni era stato al centro reclutamento nazionale dell’arma, ruolo affidatogli per le sue capacità. Probabilmente la causa è la diffusa paura del social network.
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