Facebook: algoritmo propone la chat con un fantasma

Facebook Casper
Il più diffuso social network al mondo deve il suo straordinario successo ad un insieme di algortitmi che permettono di associare ad un utente amici, gusti o passioni. Una grossa limitazione di questi algoritmi è quella di non poter identificare la dipartita di un utente se non attraverso un’opportuna segnalazione di amici o parenti e pertanto il mezzo miliardo di utenti che compongono Facebook non sono proprio tutti in vita. Può quindi capitare che l’algoritmo suggerisca l’amicizia di una persona che purtroppo è venuta a mancare in tempi più o meno recenti.

Il New York Times ha pubblicato la storia di Courtney Puvin, una 36enne texana alla quale la celebre piattaforma di Mark Zuckerberg ha consigliato di riprendere i contatti con suo vecchio amico di famiglia tragicamente scomparso due mesi prima. Dopo un primo stupore, la rabbia iniziale si è però andata trasformando in tristezza prima e nostalgia poi.
 
Il professor James Katz, insegnante alla Reutgers Univeristy, ha spiegato che il fenomeno è in crescita poichè la piattaforma inizialmente pensata per i più giovani è sempre più popolata da gente di una certa età. Dopo la strage di Virginia Tech, avvenuta tre anni fa, molti ragazzi avevano chiesto di lasciare intatte le pagine degli amici scomparsi per poterli onorare sul web.
 
L’elevato numero degli utenti però non consente una facile gestione dei profili dei defunti come ben constatato da Simon Thulbourn che ha dovuto fornire documentazione per vedere riaperto il proprio profilo dopo che qualche burlone ne aveva ufficializzato la morte.

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