Facebook si rivela non solo uno strumento deputato a far trascorrere momenti di svago, di divertimento o di socializzazione fine a se stessa. Diversi modi in cui è stato utilizzato il noto social network dimostrano la sua intrinseca utilità.
E’ il caso della vicenda che di recente si è svolta a Napoli, dove l’agente di vigilanza Gaetano Montanino è stato ucciso da un gruppo di rapinatori. Sembrerebbe impensabile, eppure Facebook si è rivelato ad avere un ruolo determinante nell’arrivare all’arresto del minorenne che avrebbe fatto parte dei rapinatori, che hanno sparato all’agente.
Tutto ciò è stato possibile grazie alla foto del killer presente su Facebook, che ha permesso l’identificazione del criminale. Per tutti coloro che sono abituati a considerare le reti sociali come uno strumento puramente virtuale il fatto appare davvero surreale, invece è accaduto veramente, a testimoniare come internet mantenga ben saldi i suoi legami col mondo reale.
Secondo quanto è emerso dalla ricostruzione dei fatti, il minorenne ricercato dalla polizia era incensurato, per cui di lui le forze dell’ordine non disponevano di fotografie. A rimediare al problema ci ha pensato Facebook.
Il popolare social network dimostra così tutta la sua forza di impatto a livello sociale, costituendosi non più come una semplice tendenza, ma come un mezzo da sfruttare per cause serie e rilevanti. D’altronde operare una netta distinzione fra mondo della rete e mondo reale non giova a comprendere la portata delle numerose opportunità che il web offre.