La Everex cavalca l’onda dei PC economici e lo Tsunami Google e nello stupore generale mette sul mercato il primo computer no frills ottimizzato per lavorare con gli applicativi di Google.
L’Everex gPC TC2502 gira su Linux, ma questo barbatrucco per abbassare i costi l’abbiamo già visto più volte. La novità più che nel sistema operativo (gOS su kernel Ubuntu) sta in tutto quello che ci è stato infilato dentro che è quasi totalmente made in Google. I programmi all’interno o i link agli stessi sono ”monopolio” di Big G e includono Gmail, Google Docs e Spreadsheets, Google Calendar, Google Product Search, Google Youtube, Google Maps, Google News e.. la lista è lunga. Nonostante il suo maestoso elenco di applicazioni Google però non riesce ancora a coprire tutti i must di un PC e alla Everest hanno dovuto aggiungere nel listone dei built-in anche Meebo, GIMP, Firefox, Xing Movie Player, RhythmBox, Faqly (supporto tecnico), Facebook, Skype e l’immancabile OpenOffice 2.2.
“i quasi 200 dollari saranno un forte impulso all’acquisto ed è possibile un risparmio che va dal 65 al 95 percento grazie al software open source” dichiara Paul Kim, direttore del Marketing alla Everest “All’inizio abbiamo pensato che il nostro target potesse consistere negli utenti che acquistavano il loro primo PC. In seguito abbiamo condotto degli studi e abbiamo scoperto che anche chi ne possedeva già uno era potenzialmente interessato all’acquisto”.
Nonostante la “g” in gPC sia stata interpretata da buona parte della stampa come iniziale di Google alla Everest tengono a sottolineare che certamente Google e il suo software sono una parte fondamentale del progetto (non a caso hanno l’approvazione per usarne il logo e i diritti), ma la “g” in realtà sta per gOS, un Sistema Operativo alternativo sviluppato da una startup che ne porta lo stesso nome e che ha sviluppato un software di sistema basato su tutto ciò che Google può offrire integrando qualche lacuna con le più appetitose applicazioni web 2.0 e un non so che di Mac.
“Quando riesci a rendere Linux piacevole e ci inserisci tonnellate di Google apps, lo fai per il consumatore. Si può dire che gOS è ispirato a Google, ma non prodotto o marchiato Mountain View “ afferma David Liu, fondatore della gOS.
Il costo in fabbrica del prodotto dovrebbe aggirarsi intorno ai 170 dollari dando alla Everex e alla Wal-Mart (che lo vende giusto da oggi sia nei suoi negozi che online) un margine di guadagno pari a circa 30 dollari. Un desktop che monti Vista ovviamente costerebbe diversi dollaroni in più senza contare lo stress da Vista OS. Ciononostante non aspettatevi grandi esperienze multimediali dal gPC che monta un chipset e un processore a basso consumo da 1.5 GHz VIA C7-D, con 512 MB di SDRAM, un hard disk da 80 GB e un lettore DVD/CD-RW. La connessione a Internet è per ovvi motivi indispensabile, ma non vi è un’opzione wireless built-in e, almeno per ora, gli acquirenti dovranno accontentarsi della classica connessione Ethernet. Per i suoi bassi costi al PC è stato affibbiato anche l’appellativo di Green PC, ma c’è già qualcuno nella Rete che si ribella a questa definizione. Thomas Ricker, infatti, fa notare come la grandezza del case sia decisamente ingiustificata per i 4 pezzi di hardware che contiene. I motivi di questa sproporzione in realtà sono legati a delle ricerche secondo le quali i consumatori associano le dimensioni della tower alle sue capacità (è tristemente vero). Cionostante quel monumento alla plastica tutto è fuorché ecologico e riciclabile (leggi l’articolo qui).
Loren Heiny fa notare invece come il pc venga venduto privo di monitor e periferiche. Il prezzo deve essere quindi riconsiderato in base anche a questi “dettagli”.
La domanda che ci si pone è: ma sarebbe davvero così difficile vendere un PC economico che abbia anche tutte le periferiche? Se non ci riuscite fate le tower, i monitor, i mouse, le tastiere e vendetemi la scheda madre separatamente..
Concludo con l’ironia di David Liu della gOS che sembra colui che meno ci guadagna da tutto questo giro d’affari
“Il Sistema Operativo è gratuito, ma stiamo cercando un modo per inserirci degli sponsor o per guadagnarci qualcosa. Il software deve essere libero, ma gli sviluppatori hanno anche bisogno di mangiare..”