Potrei addirittura sbilanciarmi e dire che Mint è Ubuntu come dovrebbe essere. L’installazione è ottima, facile e rapida, e potete farla direttamente da un LiveCD. Si è subito accolti da una gran bella grafica, che chiaramente possiamo riconfigurare e personalizzare in piena libertà (anche se si può vivere molto bene con le grafiche preinstallate, a mio parere migliori di quelle del genitore Ubuntu).
Nella nuova versione (quella che prendo in esame è stata battezzata “Gloria”, ed è il release candidate di Mint 7) è stata migliorata la gestione dei pacchetti (che, per la cronaca, sono compativi, e l’installazione di applicazioni, ora decisamente più semplice e dotata di una utile componente “social”: Mint vi comunica quali sono le applicazioni più popolari votate dalla community (molto attiva) di questo simpatico sistema operativo.
Anche il menu principale è cambiato parecchio rispetto al passato, ed ora incorpora un filtro di ricerca connesso direttamente online ai repositories e al portale principale di Mint, e come il menu di Windows mette in vetrina le vostre applicazioni preferite.
Se a questo aggiungiamo un’ottima stabilità e una facilità d’uso che non farebbe sentire fuori posto neppure una vecchia zia, allora possiamo dire che il prossimo Mint sarà sicuramente uno dei “gusti” di Linux migliori per fare da trampolino di lancio nel mondo dei pinguini, ma che di certo non sarà un sistema operativo unicamente “propedeutico”: è bello, comodo e perfettamente funzionale.