A distanza di un anno dalla precedente, è uscita anche la nuova versione di Gentoo in un mese ricco di novità per il mondo di Linux.
Ben noto tra i “pinguini” come un’ottima distro, Gentoo è certamente più adatto agli esperti: la sua particolare filosofia pretende la compilazione dal codice sorgente di ogni pacchetto, limitando ad una percentuale piuttosto ristretta il software pre-compilato. Questo porta ad una grande flessibilità, customizzabilità e perfetta ottimizzazione per la propria macchina (e ad una proverbiale lentezza per quanto riguarda il setup).
La nuova versione era molto attesa: il suo nome in codice non è proprio scorrevole: It’s got what plants crave – potremmo tradurlo con “possiede quello che amano le piante”, e spero si riferisca alla luce solare. Contiene molte interessanti nuove feature, tra cui:
- Un installer rimaneggiato, che gestisce meglio il partizionamento.
- Supporto per l’hardware espanso e migliorato, visto che il kernel di Gentoo è diventato il 2.6.24, con nuovi driver aggiunti.
- Xfce al posto di GNOME come ambiente grafico. Ovviamente, potete installare KDE e GNOME compilandoli dal codice sorgente.
- Portage aggiornato alla versione 2.1.4.4: si tratta del package management system di Gentoo, mutuato in parte dal sistema di installazione dei pacchetti dei sistemi basati su BSD. In poche parole, il vero e proprio cuore del sistema!
In ogni caso, se siete alla vostra prima “escursione” in un sistema Linux, vi sconsiglio vivamente di partire da Gentoo :).