Equo Compenso accende un duro dibattito

Equo compenso SIAE FIMI
Dopo la firma del ministro Sandro Bondi, secondo la quale tutti i produttori di dispositivi tecnologici dotati di memoria devono versare una somma di denaro alla SIAE, si sono accese le polemiche tra le associazioni dei consumatori, che criticano la decisione, e la Società Italiana Autori ed Editori che addirittura sostengono che tale decrteto colmi un vuoto normativo. Quello che è stato giustificato come equo compenso, graverà ulteriormente sulle tasche degli utenti, già notevolmente colpiti dalla recente crisi economica che ha investito tutto il mondo.

Anche la Confindustria si dichiara totalmente contraria ad un provvedimento che, avrendo completamente ignorato le raccomandazioni avanzate dagli industriali, aggiunge costi inutli anche a dispositivi non utilizzabili per duplicazioni di contenuti digitali.
 
Non solo quindi tale provvedimento aggiunge un’ulteriore tassazione sui cittadini ma costituisce un serio freno alle nuove tecnologie in quanto la tassa cresce, in maniera del tutto direttamente proporzionale, alle performance dell’apparecchio.
 
In molti gli esperti che giudicano la motivazione totalmente inconsistente, poichè si tratta di una tassa preventiva su eventuali utilizzi illeciti dell’apparecchio. Si arriva alla paradossale situazione che l’utente, acquistando un’automobile, debba pagare una tassa per eventuali incidenti futuri.

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