Il noto servizio consumer di Cloud Computing (sarebbe meglio dire Cloud Storage) Dropbox ha aggiornato i termini del proprio servizio, semplificando di molto il contenuto della pagina delle policy che risulta adesso scritta con una terminologia decisamente più accessibile anche a chi non mastica termini liegali. Rimangono tuttavia dei dubbi sulla proprietà dei file caricati in rete, che a quanto pare possono essere utilizzati, modificati e distribuiti dalla società senza nessuna comunicazione all’utente.
Proprio sulla proprietà e utilizzo dei file caricati sui server Dropbox nascono le le “noie” del servizio, molto utilizzato a livello consumer alla strenua di un hard disk portatile, ma che potrebbe non essere del tutto immune dalle sorprese. Da Dropbox fanno sapere che il servizio cloud si riserva infatti il diritto di ridistribuire i documenti caricati dagli utenti in maniera gratuita e priva di licenza, modificandone anche il contenuto per realizzarne versioni personalizzate oppure traduzioni in altre lingue. La prossima volta che caricate un file su Dropbox, riflettete su queste nuove policy del servizio.