C’è un hotel nell’etere che si chiama Habbo, in cui gli alterego virtuali si incontrano e vivono la loro terza vita.
In questo hotel è possibile avere una stanza personale da arredare a piacimento con mobili virtuali, detti furni(!), in cui invitare i proprio amici per una chiacchierata.
I sei milioni di utenti della community si divertono con giochi creati dagli admin o dagli stessi utenti e possono unirsi in gruppi o gang e prendersi cura di animali domestici come gatti, cani…coccodrilli, non ditemi che non avete un coccodrillo in casa! 😉
Il proprio alterego può addobbarsi anche con accessori animaleschi, sono sicura che Rammit sarebbe tremendamente indeciso tra orecchie da coniglio o una pelliccia da orso.
Ma veniamo alla notizia, che suonerà più ridicola di tutto quello che ho scritto finora.
Un ragazzo olandese di 17 anni è stato arrestato per aver rubato mobili virtuali dalle stanze di Habbo per 4000 euro, e altri cinque ragazzi quindicenni sono stati interrogati dalla polizia.
Sì, suona piuttosto bizzarro, ma il problema è che i furni vengono acquistati con soldi veri.
I sei sospettati si impadronivano delle passwords degli utenti creando siti falsi di Habbo e rubavano loro i mobili per usarli nelle loro stanze
Non è la prima volta che capitano furti di questo genere ma per la prima volta è intervenuta la polizia.
Non so come si concluderà questo arresto ma anche se il furto di mobili virtuali per definizione può fare sorridere, è un vero e proprio furto paragonabile a quello messo a segno tramite phishing.